mercoledì 18 settembre 2013

L'ultimo padrino

mercoledì, 18 settembre
L'ultimo padrino
L'ultimo padrino, interpretato da Michele Placido, è il racconto appassionante di una caccia all'uomo durata quarant'anni. Le scrupolose indagini della squadra "Duomo", coordinata dal capitano Sanna, (Daniele Pecci) sulle tracce del famoso imprendibile latitante di mafia Bernardo Provenzano. Il capo di una delle più pericolose organizzazioni criminali del mondo, infatti, è un fantasma.  Per questo, per catturarlo, la Polizia di Stato italiana, d'intesa con l'autorità giudiziaria, decide di costituire un gruppo di investigazione speciale composto dai propri uomini migliori. Venticinque persone con un solo obiettivo, una sola missione: mettere fine alla più lunga latitanza nella storia del crimine.  "L'ultimo padrino" è la storia di questo gruppo denominato "Gruppo Duomo". Con un alto grado di fedeltà alla realtà, il racconto narra di una caccia durata anni. Faticosa, paziente, a tratti frustrante. Una caccia sostenuta da una profonda tensione morale che ha richiesto sofisticate tecniche investigative ma anche spirito di sacrificio, passione, intuito e psicologia.

Regia: Marco Risi

Prima Tv: Prime time Canale 5, domenica 13 gennaio 2008

Numero di serate: 2

Cast artistico

MICHELE PLACIDO

DANIELE PECCI 

MICAELA RAMAZZOTTI 

MARCO LEONARDI 

LELE VANNOLI

GAETANO AMATO 

NINNI BRUSCHETTA

GUIDO CAPRINO

GIACINTO FERRO

NINO FRASSICA

BIAGIO PELLIGRA

IMMA PIRO

FRANCESCO BENIGNO

CARMELO GALATI 

MARCO GUADAGNO

GIOVANNI MARTORANA

ORIO SCADUTO

(crediti non contrattuali)



Riassunti

Prima puntata:

Bernardo Provenzano, capo mafioso latitante da oltre quarant'anni, dirige le attività di Cosa Nostra dal suo nascondiglio attraverso i "pizzini", biglietti scritti a macchina recapitati ai capifamiglia attraverso una fitta rete di corrieri. Per rendere la mafia ancora più potente ma invisibile è deciso a mantenere la pace sia tra le famiglie rivali che verso lo Stato. Vuole guidare Cosa Nostra fino ad ottenere la revisione dei processi di mafia e nuovi, enormi guadagni attraverso la creazione di società con imprese edili "pulite".   a squadra di polizia antimafia, capitanata dal vice-questore Roberto Sanna, attraverso l'intercettazione dei pizzini, scopre il suo nascondiglio ma, ancora una volta, fallisce la cattura. L'operazione porta, però, all'arresto di un potente capofamiglia e alla scoperta  che Provenzano è malato e costretto a ricorrere all'uso costante di una speciale medicina. Colpito dal cancro, non potendo curarsi negli ospedali italiani, il "padrino" chiede al suo fedelissimo, di organizzare nella massima segretezza il suo ricovero in un ospedale straniero.  A seguito dell'omicidio di due imprenditori mafiosi che avevano chiesto protezione ad Occhiuzzo, altro potente capofamiglia vicino a Provenzano, il vice-questore Sanna e la sua squadra lo catturano per interrogarlo. Occhiuzzo rivela importanti informazioni sulla personalità di Provenzano e sul suo progetto di tregua nei confronti dello Stato, progetto maturato dopo le stragi perpetrate dai corleonesi negli anni '70 e '80 seguite, a loro volta, dalle pesanti condanne del maxiprocesso.  Dopo aver imposto alle famiglie rivali dei Lopane e dei Cappello, questi ultimi appena tornati dagli Usa, di rispettare la pace,  Provenzano parte per la Francia accompagnato da due giovani mafiosi apparentemente insospettabili. Attraverso l'intercettazione delle conversazioni telefoniche e il controllo a distanza dei più stretti complici di Provenzano, la squadra di Sanna riesce a scoprire lo scopo e la meta del viaggio del vecchio padrino. Sarà l'individuazione del contatto francese dei due giovani mafiosi a condurre la squadra di polizia presso l'ospedale marsigliese dove Provenzano è ricoverato.  Sanna e i suoi arrivano all'ospedale ma, battendo sul tempo il suo giustiziere, l'ultimo padrino riuscirà ancora una volta a sfuggire alla cattura.


Seconda puntata:

Sfuggito nuovamente alla cattura, Provenzano torna a Corleone dove apprende che in sua assenza e contro la sua volontà i Lopane hanno assassinato uno dei fratelli Cappello per un pareggiamento di conti risalente a vent'anni prima.  Eludendo le intercettazioni della polizia Provenzano organizza un incontro tra i capofamiglia rivali per "costringerli" alla pace con la promessa di futuri enormi guadagni attraverso la creazione di nuove società tra Cosa Nostra e aziende "pulite" attive in Sicilia.  Fallita l'intercettazione dell'incontro, il vice-questore Sanna capisce che tra le forze dell'ordine si nasconde una talpa della mafia e, per portare avanti l'indagine, decide di adottare la stessa strategia di segretezza assoluta usata dal latitante e di isolarlo ordinando l'arresto di tutti i suoi collaboratori, tra cui il fedelissimo Manara e i fratelli Canistra.  L'arresto dei mafiosi conduce la squadra alla scoperta della società, costituita da Cosa Nostra e da un'azienda del Nord, volta alla costruzione di un centro commerciale, centro che, a questo punto, viene messo sotto sequestro.  Nella convinzione che il padrino sia nascosto nel suo luogo d'origine, Corleone, Sanna e la sua squadra danno avvio a nuove ricerche per individuare i suoi nuovi collaboratori.  Le vie del paese vengono messe sotto sorveglianza attraverso una fitta rete di telecamere che, in breve tempo, permettono alla squadra di intercettare una sospetta movimentazione di pacchi in uscita dalla casa della moglie del boss e recapitati ad un pastore in un casolare in campagna.  Mentre Provenzano porta avanti le attività di Cosa Nostra attraverso nuovi incontri con Lopane, a cui rivela che il prossimo grande affare dell'organizzazione sarà la partecipazione alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, la squadra del vice questore mette sotto più stretta sorveglianza il casolare. Sebbene ormai persuaso che si tratti del nascondiglio di Provenzano, Sanna indugia ad ordinarne la cattura per paura di un ennesimo fallimento. Saranno le immagini video del pastore in conversazione con un misterioso ospite, nascosto all'interno del casolare, che offriranno alla squadra la conferma  della presenza del corleonese.  Con un magistrale blitz Sanna e i suoi riusciranno finalmente a catturare "l'ultimo padrino".

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