mercoledì 18 settembre 2013

Madame

mercoledì, 18 settembre
Madame
Emma (Nancy Brilli), ormai anziana e malata, è sola; la figlia, Doris (Galatea Ranzi), non vuole avere alcun contatto con lei, la considera come morta. Cosa ha fatto Emma per essere cancellata dalla vita della figlia? Solo la nipote, Isabelle (Francesca Lancini), vuole capire. Emma compie con lei un ultimo viaggio, ripercorrendo con la memoria la sua intensa vita: parla della giovinezza da povera mondina, della sua cara amica Concetta (Manuela Arcuri), salvata da un tentativo di stupro, del grande amore della sua vita, Paride (Christophe Caron). Emma racconta del matrimonio con il figlio del padrone della fabbrica tessile dove era operaia, Giacomo Tarlazzi (Lorenzo Flaherty), che sposa senza esserne innamorata, cedendo all'idea di un futuro agiato e sereno. Sempre più infervorata, Emma confida ad Isabelle del terribile errore che ha commesso, della sua fuga dalla realtà per inseguire la tormentata vicenda di un giovane che conosceva fin da bambino, Rocco (Alessandro Pess), a cui si è concessa totalmente. Tra i ricordi, affiora così un doloroso segreto...


Regia: Salvatore Samperi

Prima Tv: Prime Time Canale 5, lunedì 22 novembre 2004

Numero serate: 2

Cast artistico

Nancy Brilli

Lorenzo Flaherty

Galatea Ranzi

Christophe Caron

Francesca Lancini

Alessandro Pess

Loredana Cannata

Rossella Falk

Manuela Arcuri

Marta Bifano

Dorotea Aslanidis

Attilio Fontana

Michela Martini

Guglielmo Craig

Valter Toschi

Giulia Anticoli

Angelica D'Oronzo

Valeria Sabel

(crediti non contrattuali)


Note di produzione


Note di Maurizio Costanzo


Quando, per tre anni,sono stato Presidente di Mediatrade,ovvero il Dipartimento di Mediaset che si occupa di fiction, sono stato più volte rincorso dall'idea che una rilettura di "Madame Bovary" di Flaubert sarebbe stata una buona cosa. La mia idea era questa: Madame Bovary non c'è più ma il "bovarismo" si. Il "bovarismo" è uno stato d'animo, un modello comportamentale che, malgrado il 2000, ha una sua vitalità e drammaticità. Ho pensato a una Bovary degli anni cinquanta, oppure degli anni trenta ma via via ogni progetto si è arenato nella costruzione del medesimo. Qualcuno può considerare questa storia non parente del "bovarismo" ma se si ha la bontà di seguire con attenzione la psicologia dei personaggi forse si cambia idea. "Madame" ha trovato in Nancy Brilli una straordinaria Emma. Oggi non riesco a pensare un'altra "Madame" se non lei. Mi ha fatto, (a me e Roberto Pace), immensamente piacere offrire a Salvatore Samperi la possibilità di tornare dietro la macchina da presa a riproporre la sua qualità di regista. Vanno bene gli altri interpreti: da Flaherty a Manuela Arcuri e alla grande Rossella Falk in partecipazione straordinaria.
[...]

Maurizio Costanzo


Curiosità dal set

Nove settimane di lavorazione. Sette in Toscana, due a Roma. Lucca, Forte dei Marmi, Montecatini, in bellissimi interni d'epoca e suggestivi esterni, sono le località dove hanno avuto luogo la maggior parte delle riprese di questa fiction che si snoda in un arco temporale di cinquant'anni. A Roma, oltre che nei moderni studi della Janus si è girato nella elegante Villa Vitetti e, per alcuni esterni, nelle strade di Torreinpietra. Nelle campagne intorno a Montecatini è stata interamente ricostruita una risaia. Un lungo lavoro di scavo e poi migliaia di metri cubi di acqua per allagare i campi dove la futura "Madame" e le sue compagne hanno affondato gli stivaloni di gomma da mondine.Nancy Brilli ha usato cinque parrucche diverse e trascorso un incredibile numero di ore al trucco. Un attento studio da parte di Daniela Cipriani ha consentito la trasformazione della bionda attrice prima in una giovane operaia della fine degli anni cinquanta, passando poi al maquillage pesante dei sempre mitici sessanta per continuare con la elegante sobrietà di una raffinata signora negli anni settanta. Fino ad invecchiarla, per farla sembrare un'ottantenne, sono state necessarie sedute di quattro ore per realizzare il trucco e due per eliminarlo, tutto grazie alla collaborazione di Italo Di Pinto.

Nessun commento:

Posta un commento