giovedì 19 settembre 2013

Sant'Antonio di Padova

giovedì, 19 settembre
Sant'Antonio di Padova
Sant'Antonio (1195-1231) è probabilmente il Santo più popolare della Cristianità. A lui sono devoti in ogni angolo della terra e il suo culto è vivo persino tra musulmani e indù. Il Santuario a Padova è il secondo luogo di pellegrinaggio nel mondo cattolico dopo Lourdes, ma la storia dell'uomo, avventurosa e intensa, non è molto nota.Il film tv è stato prodotto proprio con l'intento di far conoscere la sua vita, inizialmente quella di un nobile portoghese che, contro la volontà del padre, sceglie il convento invece di unirsi ai suoi coetanei per combattere contro la minaccia musulmana. Antonio si trasforma così da hidalgo in un umile frate, seguace di San Francesco, servitore della Chiesa con la parola invece che con la spada.Umiltà, orgoglio istintivo, docilità, fuoco vivo e cenere: in Antonio convivono tutte queste anime; la sua mente fertile, il suo diventare con gli anni un appassionato difensore dei valori della giustizia, della solidarietà, della pace sociale, spiegano perché è il Santo dei miracoli. Antonio, che in tv ha il volto di Daniele Liotti, può essere definito un antesignano nella difesa dei diritti umani, colui che già nel Medioevo lotta contro la superbia e l'usura, riunendo attorno a sé i fraticelli di San Francesco, viaggiando dal Portogallo alla Sicilia, dall'Africa alla Grecia, da Assisi a Padova, e dando al suo Ordine un prestigio europeo.


Regia: Umberto Marino

Prima Tv: Prime Time Canale 5, lunedì 1 aprile 2002

Numero puntate: 1


Cast artistico

DANIELE LIOTTI   (Antonio)

ENRICO BRIGNANO (Giulietto)

JOSÉ SANCHO   (Amerigo)

PEPPINO MAZZOTTA   (Nûno)

VITTORIA PUCCINI (Tereisa)

FRANCESCO STELLA   (Pedro)

GLAUCO ONORATO   (Martino)

PEDRO CASABLANC   (Francesco)

LUIGI BURRUANO   (Joâo)


(Crediti non contrattuali)

1221, Sicilia. Antonio (Daniele Liotti) è un frate francescano naufragato sull'isola con il suo confratello Giulietto (Enrico Brignano). Al vescovo del luogo racconta la sua storia. 1210, Lisbona. Fernando, così si chiama Antonio prima di vestire l'abito di Francesco, è un giovane nobile di grande intelligenza destinato a diventare cavaliere. Un giorno, in duello, ferisce gravemente il suo migliore amico per rivalità amorosa: la presa di coscienza della vanità del mondo e il senso di colpa lo spingono ad offrire la sua vita a Dio in cambio di quella dell'amico. Così, quando Nuno (Peppino Mazzotta) è fuori pericolo, Fernando si congeda dall'amata Tereisa (Vittoria Puccini), lascia la famiglia ed entra in monastero.Tra gli agostiniani di Coimbra, Fernando diventa sacerdote ma non trova la pace che cercava: la corruzione, i vizi e le tentazioni dilagano anche tra mura in cui si è rinchiuso. La morte del padre in guerra (andato a combattere al posto suo) acuisce il suo senso di inutilità e la sua crisi interiore.Acceso dal desiderio del martirio, decide di vestire il saio francescano (d'ora in poi si chiamerà Antonio) convinto di andare a predicare il vangelo in Africa. Nel viaggio lo accompagna Giulietto, un minore venuto dall'Italia.Torniamo in Sicilia per apprendere da Antonio che, giunto in Africa, si è ammalato: Giulietto allora ha deciso di riportarlo a casa ma, sorpresi da una tempesta, i due frati sono naufragati sulle coste dell'isola. I due si recano ad Assisi per mettersi a disposizione di Francesco (Pedro Casablanc).Qui, Antonio capisce che per seguire Dio deve farsi umile e semplice, così si aggrega (con Giulietto) ai minori che vivono a Montepaolo, vicino Forlì. E' qui che, lavorando i campi e vivendo con poco, il giovane trova la letizia.Un giorno, Antonio è persuaso a pronunciare un sermone nel corso di un'importante cerimonia: le sue parole commuovono i presenti e rivelano per la prima volta ai confratelli le sue eccezionali doti comunicative e intellettuali. Francesco stesso allora lo autorizza a predicare.Dopo aver girato, con il fidato Giulietto, in giro per l'Europa, i due frati giungono a Padova. La città subisce la prepotenza di spietati usurai, pronti a far imprigionare chi non paga i debiti, mandando così in rovina famiglie intere.Antonio denuncia con parole di fuoco le responsabilità degli strozzini e, insieme ai suoi confratelli, lavora per aiutare le famiglie oppresse dai debiti. Gli usurai decidono di reagire: invitano il frate a cena e cercano di ucciderlo servendogli una minestra avvelenata. Antonio se ne accorge e, pur di persuaderli a cambiare la vita, si mette a mangiare sotto i loro occhi...La notizia del "miracolo della minestra"si diffonde rapidamente, insieme alla fama di Antonio. Il consiglio di Padova allora approva la proposta del frate di abolire il carcere per debiti: i prigionieri vengono liberati e le famiglie si riuniscono.Lo stato di salute di Antonio però peggiora di giorno in giorno e, ritiratosi a Camposampiero per riposare, il 13 giugno del 1231 a soli trentasei anni, chiude gli occhi. Nemmeno un anno dopo viene proclamato Santo.

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